Ecco un’altra domanda ‘simpatica’ arrivata dal sito. Sono due fratelli che scrivono e ambedue i fratelli perdono i capelli.
In sintesi la domanda era questa: ci hanno prescritto un rimedio omeopatico con un nome e un numero, dentro ci sono tante sostanze con tanti nomi e ci hanno detto che avrebbe fermato la caduta dei capelli; è davverò così, se facciamo la cura ci ricrescono i capelli e se non ricrescono almeno si fermerà la caduta?
Questa è una domanda molto frequente della serie: si cura con l’Omeopatia?
Esistono molti tipi di caduta dei capelli: ce n’è una fisiologica, una parafisiologica e altre patologiche.
Quella fisiologica rappresenta il normale ciclo di vita del capello. Il capello ha tre fasi di vita chiamate: proagen, anagen e telogen. La prima è quella in cui il capello cresce e questa fase in genere dura qualche mese; poi c’è l’anagen in cui il capello ‘vive’ e può durare anche un paio di anni e poi c’è il telogen in cui il capello finisce il suo ciclo biologico e va a ‘morire’ e quindi cade. Va da sè che queste fasi siano intrecciate tra le varie schiere dei capelli e in genere la ricrescita dei capelli è sufficiente a rimpiazzare quelli che cadono, se non fosse così saremmo tutti calvi.
Tutti sanno che i capelli ‘cadono con le castagne’, ma forse non è proprio così. Questa credenza si è sedimentata nella saggezza popolare ma non è stato mai visto con chiarezza che i capelli debbano finire il loro ciclo vitale in autunno, ma questo può accadere.
Dicevamo che c’è anche una caduta parafisiologica. Parafisiologica significa che è normale ma non tanto. E questa è quello che capita agli uomini, ma anche ad alcune donne in età postmenopausale, ed è dovuta a come sono fatti loro geneticamente e alla presenza di alcuni recettori per il testosterone presenti sulla supeficie del bulbo pilifero. Chi ha questi recettori non si salva, il testosterone si lega ai recettori induce una grande produzione di sebo nelle ghiandole che normalmente lo secernono (i capelli senza sebo crescerebbero male e sarebbero anche brutti, poco lucenti e fragili, etc.) fino a riempire il bulbo pilifero eccessivamente tanto da ‘soffocare’ la radice del capello che va incontro a morte. In genere questa alopecia è presente solo su alcune ‘zolle’ del cuoio capelluto, quelle in genere al vertice della testa che danno quell’aspetto caratteristico agli uomini calvi. Spesso gli uomini vanno fuori di testa per questa cosa e cominciano a girare come trottole a cercare un rimedio che non esiste. Vanno in Svizzera, di qua e di là e spendono anche tanti soldi. Ma i capelli non ricrescono e alla fine incontrano anche qualche sedicente ‘omeopata’ che gli dà da bere che con un qualche complesso omeopatico gli potrebbero anche ricrescere o almeno arrestarsi la caduta. Purtroppo non è così.
Negli anni 80 del secolo scorso in America presero di petto il problema perchè la prospettiva di investimento e di guadagno era veramente alta: pensate a quanti uomini calvi esistono. Provarono varie sostanze e anche delle sostanze che inibivano i recettori del testosterone ed in effetti i capelli iniziavano a diventare ‘più forti’. Ma il fatto è che i recettori per il testosterone sono ubiquitari nell’organismo ed il testosterone è un ormone terribilmente importante per i maschietti. Coloro che sperimentavano queste sostanze oltre che a perdere massa muscolare, ossea e anche la forza, perdevano anche una cosa a cui gli uomini tengono tanto e cioè la libido. Per molti uomini si può accettare di vivere senza capelli ma è inaccetabile l’idea di vivere senza desiderio sessuale. Di fatto fu abbandonato tutto.
L’unico rimedio ‘decente’ per l’alopecia androgenica è il trapianto chirurgico che serve a ripopolare le zone ‘sfortunate’ della testa con capelli provenienti da zone più ‘fortunate’. La cosa non è scevra da pericoli e va fatta bene e in centri specializzati. Va fatta bene perchè quando è fatta male si vede e si riconosce dal cuoio capelluto sforazzato, mosaicizzato che è una cosa esteticamente più ridicola degli improbabili parrucchini appoggiati sulla teste lucide e sempre in procinto di essere spazzati via dal vento.
Di uomini straordinari, famosi e calvi è piena la storia, potremmo incominciare da Giulio Cesare venendo in giù fino ai nostri giorni, ma ci sarà sempre qualcuno pronto a farsi prendere in giro anche dall’omeopatia.
Il problema è serio e abbiamo voluto prenderlo un po’ leggermente, ma non si può scherzare sul terzo tipo di alopecia, quella legata a malattie e cure e non ci dilungheremo troppo perchè la cosa è molto seria: pensate solo all’alopecia conseguente alla chemioterapia. C’è poco da scherzare.
Le immagini di questo aritcolo sono di:
Uomo dello slide e dell’immagine in evidenza:
Foto di Morris Sneor da Pixabay
Uno anziano visto da dietro
Foto di Ira Lee Nesbitt da Pixabay