Vi riportiamo con piacere questa notizia diffusa il 29 Gennaio scorso dall’agenzia di stampa ‘Adnkronos Salute’ che è veramente illuminante.
La notizia riferisce di un studio scientifico realizzato dai ricercatori del Massachusetts General Hospital e del Beth Israel Deaconess Medical Center/Harard Medical School, e pubblicato su ‘Molecular Psychiatry’ che aiuta a far luce su un terreno ancora in gran parte inesplorato: il rapporto medico-paziente.
Il lavoro dice che i medici possono davvero ‘sentire’ il dolore dei pazienti e che possono avere un ‘ritorno’ molto appagante quando una terapia è veramente efficace.
Gli studiosi sono arrivati a questa conclusione sottoponendo un gruppo di 18 medici ad uno scanner cerebrale (una macchina cioè che facesse vedere il funzionamento del loro cervello) mentre stavano trattando i loro pazienti.
“I nostri risultati hanno dimostrato che le stesse regioni cerebrali attivate quando i pazienti ricevono un placebo (convinti di prendere un farmaco) si ‘accendono’ nel cervello dei medici quando questi somministrano delle terapie che pensano efficaci”, spiega Karin Jensen, primo autore dello studio. In particolare, “i risultati hanno dimostrato che i medici che hanno avuto una maggiore capacità di entrare in empatia con i sentimenti dei loro pazienti, sperimentano anche la maggiore soddisfazione durante il trattamento, come si evince dai dati degli esami cerebrali”. “Dimostrando che la cura comporta una complessa serie di eventi cerebrali, tra cui una profonda comprensione delle espressioni del viso e del corpo del paziente, combinate con le aspettative del medico sul sollievo provocato dal trattamento e il meccanismo di ricompensa attivato nel suo cervello, siamo stati in grado di chiarire la neurobiologia del terapeuta”, aggiunge Ted Kaptchuk, dell’Harvard Medical School.
Poco tempo fa abbiamo pubblicato sul nostro sito (www.dileginio.net) uno spezzone di un film del 1991 diretto dalla brava regista francese Coline Serrau intitolato ‘La Crisi’. La crisi si riferisce alla situazione venutasi a creare in una coppia quando lui, medico convenzionale, decide tra le altre cose di diventare medico omeopata. La frase che dice il medico, in risposta alle ‘osservazioni’ della moglie, in presenza dei pazienti è “… ma a me curare mi piace, mi fa sentire bene…”. Insomma l’arma segreta dei grandi medici è l’empatia.
Potete rivedere il filmato dalla home page del suddetto sito.
“Ogni uomo è veramente etico quando obbidisce all’impulso di aiutare ogni vita che egli è capace di assistere, e proteggere dall’aggressione ogni cosa che vive”.