Giocare con l’Omeopatia

Quando anni fa scoprì il fenomeno che qualcuno voleva ‘giocare’ con l’Omeopatia ci rimasi molto male. Per molte persone l’Omeopatia è una specie di gioco sociale indipendentemente dall’efficacia delle cure e dai risultati che si ottengono. Anni fa andava di moda e faceva shick dire che ti curavi con l’Omeopatia. Per molti appartenenti a classi sociali più abbienti andare dall’omeopata era uno status simbol, un segno identitario. Poi magari alla prima bronchite con un po’ di febbre si riempivano di antibiotici e Tachipirina.
In questi ultimi anni, soprattutto dopo che l’omeopatia è stata messa al bando e vituperata su tutti i media, chi si cura con l’omeopatia ha subito una crisi identitaria e quindi l’omeopatia non è più il simbolo di una certa abbienza e appartenenza sociale, ma il simbolo di un certo modo trasgressivo e ‘diverso’ di esistere e di proporsi.
All’omeopatia si sono accodati tutti i new-age, i no-vax, coloro che rifiutano i vaccini non solo della pandemia, ma anche i vaccini obbligatori in età pediatrica e quelli necessari per recarsi in paesi dove c’è il rischio di ammalarsi di malattie serie, come la malaria, il tifo, la dengue, la febbre gialla e svariate altre.
Quando a guidare il comportamento delle persone è l’ideologia, la protesta o altro i guai stanno dietro l’angolo.
Quello che guida il comportamento del medico nella medicina convenzionale è uno razionalismo approssimato appoggiato su delle evidenze che spesso sono assai discutibili, e fanno conto sull’apporto di molte persone e di strutture complesse e costose, oltre che di grandi interessi economici.
Quello che guida il comportamento del medico omeopata è un empirismo storico, migliorabile nel tempo che poggia soprattutto sulla sua esperienza e solo sulla forza del singolo medico.
Né il primo né il secondo da soli sono sufficienti a fornire cure adeguate o definitive. Nella migliore delle ipotesi tutti i pazienti, anche quelli meglio curati, moriranno in buona salute.
Questi di cui parlo sono argomenti complessi e controintuitivi ma avremo modo di ritornarci più volte in modo che tutti capiscano meglio come vogliono essere curati e come possono essere curati.
Quello che è inaccettabile è che esistano ancora persone che con queste cose ci vogliono letteralmente giocare. Non c’è di meglio fare nella vita?

 

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